Eat

Eat di Moritz Krämer (Germania, 2012)

Biografica dell’autore
Moritz Krämer, nato nel 1980 a Basilea in Svizzera, è cresciuto nella Foresta Nera in Germania. Ha frequentato la scuola a Friburgo in Germania, frequentando corsi presso l’Università delle Arti di Berlino. Ha lavorato come artista di video, compositore anche di canzoni, direttore musicale di diversi teatri in Germania.

Sinossi
Durante uno shoot fotografico Helen, la modella, sembra inesistente. Tornando in camerino fa una scoperta interessante: qualunque cosai ntorno a lei può essere mangiata.

Der Rest Vom Fest

Der Rest Vom Fest di Pierre-Yves Dalka (Germania, 2015)

biografica dell’autore
Pierre-Yves Dalka è cresciuto in Sud Africa e ha studiato Letterature Comparate in Germania. A iniziato a realizzare fiction e documentari in giovane età, con particolare rilievo sui temi sociali, utilizzando anche biografie individuali, come nel caso dei rifugiati in Germania e dell’oppressione delle relazioni omosessuali.

Synopsis
A Monaco di notte, al termine dell’Oktoberfest, quando i rulli sono addormentati e siprovvede alla pulizia.

Aurelio

Aurelio di Diego Somarribas (Costa Rica, 2016)

Nota biografica dell’autore
Fotografo della Costa Rica, Film maker e sviluppatore di siti e animazioni in 3D.

Sinossi
Aurelio rappresenta i lavoratori della classe media, gravati dalla routine che segna la loro vita quotidiana. Ogni giorno il suono della sveglia dà avvio a una giornata uguale a tutte le altre.

Quello che non si vede

Quello che non si vede di Dario Samuele Leone (Italia, 2016)

Nota biografica dell’autore
Dario Samuele Leone è nato a Bra il 13 luglio 1978, si è laureato con lode al Dams Cinema presso l’Università di Bologna nel 2005, ha frequentato il Corso Propedeutico del Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma nel 2006.

Sinossi
Un uomo si è chiuso all’interno di una macchinetta del caffè e fa i caffè al posto della macchina. È Elio, un nano di 57 anni che lotta per resistere contro una vita piena di enormi difficoltà.

Motivazione
Per la capacità di interpretare una storia e una condizione umana tramite una narrazione filmica creativa e raffinata, ma non artificiale, avvalorata anche dalla lodevole interpretazione dell’attore protagonista.

Call of beauty

Call of beauty di Brenda Lien (Germania, 2010)

Nota biografica dell’autore
Brenda Lien è nata in Germania nel 1995. Laovra come regista indipendente e compositrice di colonne sonore. Nel 2012 ha iniziato a studiare Arte, con particolare attenzione al cinema e all’animazione, presso l’università di Arte e esid di Offenbach.

Sinossi
Due giovani donne realizzano video per il loro canale Youtube, impegnate nell’industria della cosmesi. Una dittatura di click, like e follows. Una continua sfida a ciò che è vero e autentico.

Motivazione
Per aver portato in scena il retroscena di una professione tanto giovane quanto estremamente diffusa, quella delle youtuber/make up stylist. Di questo lavoro viene raccontato ciò che avviene dietro le quinte, un’attività del tutto opposta alle obbligatorie atmosfere colorate e frizzanti dei video virali. Tramite repentini cambi di regia, si passa dalle atmosfere luminose dei video di Youtube  a un back office fatto di lavoro al buio e di continui rimaneggiamenti in termini di time-line, luce e aggiustamenti con Photoshop. Una narrazione che porta alla luce la fatica spesso adombrata di un’attività che, seppur caratterizzata in apparenza da atmosfere colorate e spensierate, viene raccontata prima di tutto come un lavoro.

Where have the flowers gone?

Where have the flowers gone? di  Sin-hong Chan  (Cina-Hong Kong, 2016)

Nota biografica dell’autore
Sin-hong Chan si occupa di animazione e design ad Hong Kong. Laureatosi in discipline artistiche presso l’Università cinese di Hong Kong, si è occupato di diversi lavori come reporte e programmatore, oltre che nell’ambito del video-editing, del design e dell’animazione.

Sinossi
Un maialino persegue il sogno di lavorare in una grande fabbrica ma nella pratica tutti i suoi sforzi risultano essere privi di effetti e arrivano addirittura a ucciderlo. Quest’idea di base è ispirata da classici d’autore come Metropolis e Tempi moderni.

Motivazione

Per riuscire a conciliare forza e poesia nella narrazione di una immensa macchina di produzione collettiva che schiaccia e inghiotte tutto ciò che incontra. Un film di animazione forte, scuro, allo stesso tempo delicato e poetico come il fiore che segue il protagonista durante tutto il corso della storia. Il film rappresenta inoltre in modo emblematico lo sviluppo industriale accelerato che negli ultimi anni ha coinvolto la Cina e che ha spazzato via intere comunità rurali, impiegando i nuovi lavoratori in mansioni alienanti e disorientandoli in una nuova vita fatta di anonimi palazzoni cittadini.

We want to retire at age 55

We want to retire at age 55 di Alessandro Diaco (Italia-Tunisia, 2016)

Nota biografica dell’autore
Alessandro Diaco è un regista e autore indipendente di film etnologici e sociologici, particolarmente interessato alla narrazione di storie che divergono dall’ordinario.

Sinossi
Un affresco a più pennellate di un contesto industriale caratterizzato da condizioni di lavoro ad altà pericolosità.

Motivazione
Per avere rappresentato con straordinaria chiarezza e con immagini altamente suggestive le condizioni di lavoro in un contesto industriale ad alta pericolosità, offrendo un importante contributo di rappresentazione della condizione operaia e delle rivendicazioni dei lavoratori oggi.

Senor o Senorito?

Senor o Senorito? di Cristina Piernas (Spagna, 2015)

Nota biografica dell’autore
Cristina Piernas è nata nel 1987 a Madrid. Ha iniziato i suoi studi presso la “European Expert on Visuals and Window Dresing” e ora lavora come regista di cortometraggi.

Sinossi
Cosa accadrebbe se durante un colloquio di lavoro fossero rivolte a un uomo tutte le domande che è ritenuto naturale porre a una donna relativamente al proprio stato civile, le proprie intenzioni circa la maternità e la propria gestione dei figli? Il risultato è un ribaltamento ironico e caricaturale dei ruolo, che traccia una riflessione brillante su quanto la dimensione di genere abbia un peso importante nella dialettica professionale sui luoghi di lavoro.

Motivazione
Per aver condensato all’interno di una narrazione ironica e brillante molte delle problematiche legate all’influenza del genere sul posto di lavoro. Cosa succederebbe se in un colloquio di lavoro si ponessero a un uomo tutte le domande che spesso è ritenuto naturale porre a una donna? Sembra questa la domanda da cui si snoda tutta la narrazione del corto che, in un ribaltamento carnevalesco e caricaturale dei ruoli, fa emergere una serie di problematiche connesse al legame tra genere e lavoro. Dalla premessa e promessa di non avere in progetto altri figli, passando per la necessità di un certo tipo di dress code orientato al gusto maschile, fino ad arrivare alla conciliazione vita-lavoro.

Gruneres Gras

Gruneres Gras  di  Veronika Hafner (Germania, 2014)

Nota biografica dell’autore
Veronika Hafner è nata nel 1989 nel sud della Germania. Nel 2013 si è laureata in Psicologia, Tedesco e Geografia presso l’Università “Ludwig Maximilian” di Munich. Dal 2013, studia Regia presso l’Università della Televisione e del Film di Munich.

Sinossi
Che tipo di persona sarei stata, se avessi frequentato un’altra scuola, se avessi vissuto in un’altra città o se avessi scelto un altro lavoro? Non si può tornare indietro nel tempo per scoprirlo. Perciò continuiamo a coltivare i nostroi sogni in segreto. Perchè l’erba del vicino è sempre più verde.

Motivazione
Un dispositivo semplice, ma perfetto per rappresentare lo scarto tra il lavoro effettivo, quale esso sia, e il lavoro ideale. Una giostra di frustrazioni lavorative e ambizioni di cambiamento. Una spirale mimetica in cui è sempre qualcun altro a fare il lavoro che si vorrebbe fare. Basta un giro, a risucchiare l’idea di lavoro come vocazione e inghiottire il mito aziendalistico della persona giusta al posto giusto.

Stamp

Stamp di Mikhail Medvedev (Russia, 2015)

Nota biografica dell’autore
Mikhail Medvedevè nato a Mosca nel 1983. Stamp è il suo primo film come direttore. Nel 2015 si laurea alla VGIK (Russian State University of Cinematography). Nel 2012 lavora come animatore per un lungometraggio d’animazione intitolato Ku!KinDzaDzaenel2015 come set designer per il lungometraggio d’animazione Mystery of SukharevTower. Magicians of Equilibrium.

Sinossi
La sceneggiatura è ispirata da un racconto di F. Kafka Il mio vicino. Il film si svolge in un mondo immaginario di colletti bianchi, dove gli aerei di carta si trasformano in forme senz’anima. Il protagonista, rendendosi conto dell’inutilità della sua esistenza, decide di liberarsi dalle catene.